martedì 15 maggio 2007

Si cambia genere, ma il voto è simile "Requiem"

REQUIEM
Di: Hans-Christian Schmid
Con: Sandra Hüller, Burghart Klaußner, Imogen Kogge
Genere: Drammatico (90’)
Commento: Parli di esorcismi e già ti prepari ad un horror a metà tra il soprannaturale e il blasfemo, come la pietra miliare del genere insegna. Poi scorri il film, che si lascia guardare pur senza troppa suspence, e scopri che, anche senza effetti speciali e visioni (o visuali registiche) non comuni, si può ottenere un buon prodotto sul tema. “Requiem” forse non passerà alla storia, ma da parte nostra ci sentiamo di consigliarlo, anche per la semplice curiosità che lega la scelta del regista di accompagnare una storia vera già affrontata (e criticata) ne “L’Esorcismo di Emily Rose” con l’atmosfera drammatica e intensa, ma mai orrorifica: il primo reale esempio, andando a memoria, della storia della celluloide. Sandra Huller si è presa il Premio come Migliore Attrice al Festival di Berlino, il regista invece l’Orso d’Argento: sul primo riconoscimento nessun dubbio. Riallanciandoci al discorso prima introdotto, anzi, il merito della “veridicità” della pellicola sta nella splendida interpretazione della giovane tedesca, che con il semplice ausilio di un po’ di trucco sa trasmettere il passaggio dalla “luce” al “cono d’ombra” del demonio. Sul secondo trionfo qualche riserva ce la prendiamo: il film non incanta, ma nemmeno annoia, tutto sommato resta impresso anche nei giorni successivi alla visione (e questo qualcosa vorrà dire), eppure nella versione doppiata in italiano risulta a tratti banali e infantile nei dialoghi. Probabilmente in lingua originale il discorso si farebbe più ardito; stavolta, dobbiamo ammetterlo, la nostra grande scuola di doppiatori ha fallito miseramente.
Da non perdere: Il montaggio “spezzettato” che caratterizza il film dall’inizio alla fine. Nessuna scena muore o si esaurisce, il tutto si concatena con la sequenza successiva: soltanto l’ultimo fotogramma viene “fissato” per una trentina di secondi, anticipando la rivelazione finale e i titoli di coda. Una particolare lezione di tecnica.
VOTO 6.5

1 commento:

Anonimo ha detto...

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