
GIU’ PER IL TUBO
Di: David Bowers, Sam Fell.
Genere: Animazione (85’)
Commento: A metà tra Shrek e La gang del Bosco, almeno a livello di comicità: in un panorama cartoon, che ormai sfiora sempre più il plagio e la ripetizione amorfa, Bowers e Fell hanno il grandissimo merito di proporre un storia nuova (nei personaggi e nell’ambientazione), colorata e divertente. Il mondo sotto i nostri piedi in effetti era per molti registi rimasto un tabù (almeno nell’ultimo periodo) e la riproposizione di una Londra “delle fogne” merita senza dubbio rispetto per l’originalità. Aggiungiamo pure che il ritmo del film “aggancia” l’attenzione dello spettatore, trascinandolo anche per merito di una colonna sonora che svaria dagli anni ’70 ai giorni nostri, ma sempre cavalcando l’onda di grandissimi successi (da Bob Marley ai Dandy Warhols, giusto per intuire la forbice e la libertà di spaziatura). Non è l’eterna lotta tra “il principe e il povero”, come l’avvio della vicenda lascerebbe intuire, perché Rodd, nobiltopo protagonista, è schizzinoso giusto il tempo di abituarsi al trapasso dalla dimora principesca al tanfo del sottosuolo. L’adattamento, e con essa la psicologia, è un po’ lasciata al caso a dire il vero (non si capisce come da un momento all’altro lo sconquasso venga superato senza contrappassi), ma in un vortice di emozioni, inseguimenti e gag (che prevede tra l’altro una fauna variegatissima anche per un cartoon: tra rane mafiose, topi gangster, mosche al patibolo e lumache cantanti c’è quasi da perdersi) questo difetto passa assolutamente in secondo piano.
Da non perdere: La considerazione che il regista ha della Nazionale inglese di calcio: girata pochi mesi prima dei Mondiali di Germania, la pellicola ha dato sin troppo credito al valore dell’undici di Eriksson. Ma i conti tornano: l’improbabile passaggio in finale dei “bianchi” serve a completare il puzzle della trama. Tant’è vero che l’ultimo atto si concluderà tristemente per i sudditi di Sua Maestà.
VOTO: 7
Di: David Bowers, Sam Fell.
Genere: Animazione (85’)
Commento: A metà tra Shrek e La gang del Bosco, almeno a livello di comicità: in un panorama cartoon, che ormai sfiora sempre più il plagio e la ripetizione amorfa, Bowers e Fell hanno il grandissimo merito di proporre un storia nuova (nei personaggi e nell’ambientazione), colorata e divertente. Il mondo sotto i nostri piedi in effetti era per molti registi rimasto un tabù (almeno nell’ultimo periodo) e la riproposizione di una Londra “delle fogne” merita senza dubbio rispetto per l’originalità. Aggiungiamo pure che il ritmo del film “aggancia” l’attenzione dello spettatore, trascinandolo anche per merito di una colonna sonora che svaria dagli anni ’70 ai giorni nostri, ma sempre cavalcando l’onda di grandissimi successi (da Bob Marley ai Dandy Warhols, giusto per intuire la forbice e la libertà di spaziatura). Non è l’eterna lotta tra “il principe e il povero”, come l’avvio della vicenda lascerebbe intuire, perché Rodd, nobiltopo protagonista, è schizzinoso giusto il tempo di abituarsi al trapasso dalla dimora principesca al tanfo del sottosuolo. L’adattamento, e con essa la psicologia, è un po’ lasciata al caso a dire il vero (non si capisce come da un momento all’altro lo sconquasso venga superato senza contrappassi), ma in un vortice di emozioni, inseguimenti e gag (che prevede tra l’altro una fauna variegatissima anche per un cartoon: tra rane mafiose, topi gangster, mosche al patibolo e lumache cantanti c’è quasi da perdersi) questo difetto passa assolutamente in secondo piano.
Da non perdere: La considerazione che il regista ha della Nazionale inglese di calcio: girata pochi mesi prima dei Mondiali di Germania, la pellicola ha dato sin troppo credito al valore dell’undici di Eriksson. Ma i conti tornano: l’improbabile passaggio in finale dei “bianchi” serve a completare il puzzle della trama. Tant’è vero che l’ultimo atto si concluderà tristemente per i sudditi di Sua Maestà.
VOTO: 7
Nessun commento:
Posta un commento