giovedì 17 maggio 2007

ALLARME CARTOON



Ricordo con piacere "La bella e la bestia", "Il re leone" o, scendendo nella preistoria cinematografica, "Cenerentola" e "Biancaneve".
Piacere, misto a nostalgia: poi è arrivato il computer, la grafica virtuale, la comicità che ha sostituito i sentimenti...
Assistiamo oggi allo spostamento dei cartoon da un ambito bambino sempre più ad un ambito adulto: posso capire che tutti, anche i registi, debbano stare al passo con i tempi e adeguarsi ai ritmi ed ai cambiamenti di una società sempre più moderna (o post-moderna)... ma a volte guardarsi indietro non sarebbe malaccio.
Anche perchè, in fondo, si parla soltanto di una decina di anni fa... d'accordo che con il digitale tutto moltiplica la velocità e la locuzione temporale (si dice così?) "un anno fa" tra un po' corrisponderà senza problemi a "Un secolo fa"... tuttavia credo che il cartone animato come lo intendevo da bambino non sia del tutto scomparso, o almeno non debba scomparire.
Dicono che i cartoni servano a rilassare... ci si può rilassare ridendo a crepapelle, godendo del ritmo indiavolato di certe pellicole spensierate... ma ci si può anche rilassare sognando e immedensimandosi nei pensieri e nella psicologia dei personaggi: ma forse questo, per il mercato, è solo un sogno antiquato (e antiquario)...
L'altro giorno al videonoleggio notavo "Azur e Asmar", tutti dicono sia un cartone vecchia maniera, con disegni dal marcato stampo arabo e arabesco, diversissimi dalla mano di quelli della Walt Disney... Magari un giorno lo noleggerò, ma alla fine il punto è un altro: "Coming soon" pubblicizza sempre più demenza, che solo rare volte fa rima con qualità (su tutti, l'esempio di "Shrek") e poca tecnica... Logico che con questo sostrato i cari vecchi cartoon siano un ricordo: e finchè vincerà il botteghino, con il pubblico che, tra Italia e Usa, ci ritroviamo, non possiamo certo aspettarci neppure un piccolo passettino verso la svolta... verso il passato!

A tal proposito, ecco l'ultimo buco nell'acqua, noleggiato giusto ieri sera...
BOOG & ELLIOT A CACCIA DI AMICI
Di: Rogers Allers, Jill Culton, Anthony Stacchi.
Genere: Animazione (83’)
Commento: E’ allarme cartoon! Come definire altrimenti l’assenza di fantasia che colpisce a macchia d’olio sempre più registi, imbalsamati nella ricerca di una comicità stiracchiata e sempre uguale (e fine) a sé stessa? La sindrome del “cane che si morde la coda” azzera anche la favola moderna di Boog ed Elliot, rispettivamente orso domestico (?) e bambi scornato, che dovranno reagire all’imminente minaccia umana. Gli ingredienti per una buona “torta” ci sarebbero anche, alcuni animaletti suscitano simpatia, ma come non pensare, ad esempio, a “La gang del bosco”, ad “Uno zoo in fuga” o a “Madagascar”? Il conflitto è sempre quello: libertà e stato brado vs civilizzazione, e poco importa se in questo caso gli umani sono cacciatori spietati (cattivissimi e forse poco digeribili dai bambini: ricordiamoci infatti che sempre a loro questo genere di animazione dovrebbe essere diretto!) e non custodi di parchi faunistici. Alla fine ne esce un “frittatone” che strappa sorrisi a strappi, una trama sciatta, una sensazione, come detto, di déjà vu con l’immancabile lieto fine, che condanna oltremodo i cattivi e santifica i buoni, come si conviene all’immacolato mondo cartoonato. Anche la grafica, volendo mettere i puntini sulle i, appare più stilizzata che altro: nell’era del computer in tutte le salse, supponiamo che non sarebbe costato molto scervellarsi un filino di più tecnologicamente.
Da non perdere: Gli scoiattoli stile “Sturmtruppen”: il vocalizzo teutonico è spassosissimo, il fanatismo germanico un po’ stereotipato, ma, in un panorama tanto piatto, almeno gli abitanti-difensori degli alberi ci sentiamo di salvarli.
VOTO: 4/5

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