giovedì 7 giugno 2007

Rivalutato... ma pur sempre insufficiente: PIRATI DEI CARAIBI - AI CONFINI DEL MONDO


PIRATI DEI CARAIBI - AI CONFINI DEL MONDO
Di: Gore Verbinsky
Con: Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Geoffrey Rush, Bill Nighy
Genere: Fantasy-Avventura (168’)
Commento: La sindrome di Matrix: partenza in grandissimo stile, vuoi per la novità, vuoi per la sceneggiatura intrigante ma alla fine precisissima nel suo dipanarsi, vuoi per l’interpretazione di un cast che proprio non può fallire. Poi un secondo episodio non malaccio, che rimescola le carte in tavola e lascia presagire a risurrezioni e ripartenze (praticamente da zero) di tutta la storia. Infine, la terza puntata, la più deludente, dove al nichilismo finale (la situazione dopo 3 film è cambiata non troppo rispetto alle origini della trilogia, eccezion fatta per qualche spunto forzato da incassi stratosferici, che stimoleranno senza dubbio nuovi sequel) corrisponde un puzzle non certo insipido, anzi casomai troppo carico di ingredienti. Ce n’è abbastanza per girare un film d’indagine, con mille indizi, accordi su accordi, scelte prese e poi rinnegate, in una anarchia di sceneggiatura e, il rischio a fine spettacolo è questo, fors’anche di senso. Lo spettatore che va al cinema per un lungometraggio del genere (decisamente troppo lungo: la prima ora è quasi del tutto inutile) non vuole starsene lì con la mappa e il taccuino degli appunti, vorrebbe godersi casomai lo spettacolo, vorrebbe essere preso per mano e guidato in una storia decisamente complicatissima, spesso gratuitamente (che c’azzecca il corsaro Sao Feng in fondo?) e oltre il buon senso. La mezzora conclusiva (finalmente una battaglia per mare, ridotta allo scioglimento finale quando in realtà dovrebbe trattarsi del sale per un film del genere) non riscatta tutto il resto, noioso e di difficile comprensione. Cosa salviamo? A parte la nostra passione (tradita) per il genere e la saga, alcuni spunti, gli effetti speciali (non in tutti i fotogrammi a dire il vero: la liberazione della Dea Calipso sembra realizzata con il pongo), la prova di Barbosa-Rush, che supera a nostro avviso persino l’osannato Johnny Depp, perfetto nel ruolo (per carità) ma un po’ stancante con tutte quelle moine già straviste. E poi ancora: il cameo di Keith Richards padre di Sparrow, che puntualmente suona la chitarra, la gran tavolata con i 9 pirati nobili, e una Walt Disney che si fa insospettabilmente più ardita del solito (alludendo al sesso, e mostrando la morte con taglio agghiacciante). Sulla coppia Bloom-Knightley lasciamo perdere: interpretazione approssimativa a parte, anche gli sceneggiatori non devono volere bene ai due. I dialoghi a loro affidati sono intrisi di un’epica scontata e mai esaltante e di un romanticismo perditempo e pedestre.
Da non perdere: I vari sdoppiamenti di Johnny Depp, in una delle (poche) scene più riuscite della pellicola: quando la psiche confusa si ritrova fisicamente in corpi differenti.


VOTO: 5

2 commenti:

rollingmovie ha detto...

.. io sinceramente ho visto solo la parte di keith Richard era la sola cosa che mi interessava, è il solito film da "botteghino".

Cristina ha detto...

Il primo essendo una novità aveva attirato l'attenzione di molti, e anche la mia, ma come ogni trilogia.. già dal secondo si è cominciato a perdere il gusto di guardarlo, per non parlare del terzo! A parte qualche scena sbalorditiva, al di là del surreale, il resto non ricordo neanche che succedeva...