giovedì 11 marzo 2010

Uno Scorsese poco Scorsese: SHUTTER ISLAND



Di: Martin Scorsese
Con: Leonardo Di Caprio, Ben Kinglsey, Mark Ruffalo.
Genere: Thriller (137’).
Commento: Buona storia non è necessariamente sinonimo di buona sceneggiatura, e allora Shutter Island di Scorsese rischia di ridursi ad un buon battage pubblicitario per l’omonimo romanzo di Dennis Lehane. Di Caprio è sempre Di Caprio, anche se alla lunga rischia di inebetirsi nella solita espressione corrugata e ed eternamente combattuta che condiziona ormai tutti i suoi ultimi prodotti, mentre al magno regista va, se non altro, riconosciuto di avere osato uscendo, con i colori e le atmosfere gotiche, dai canoni classici che ne avevano contraddistinto gli ultimi lavori. Detto questo, la realizzazione funziona a metà: perché la visionarietà degli squarci onirici pare da subito un flash-forward sprecato, da lavorare diversamente; perché il colpo di scena, che tutto sommato funziona, arriva appoggiato da una serie di psicosi mentali del protagonista. Meglio il capovolgimento fulmineo o quello viaggiante di pari passo con la trama? Questione di gusti, certo è che l’effetto ottenuto sembra quantomeno un po’ bloccato. Tinte horror e molto thriller completano il quadro, in un labirinto a chiocciola che richiama Mad House e pure il fumetto di Batman Arkham Asylum, in quello che non è un elogio della follia, ma una consapevole e misurata (forse troppo) discesa nella nebbia della mente umana. Curioso, nell’equilibrio di Scorsese, che proprio nel luogo e nel passato più oscuro si posso ritrovare la verità unica e imprescindibile (dopo vari effetti Rashomon, ovvero ripetizioni da visuali diverse, appena abbozzati). Con quella battuta finale che è un colpo di teatro (raro) che nuovamente sbilancia il confine tra mondo virtuale ricreato e reale consapevolezza di un futuro migliore nella realizzazione del destino peggiore. Da vedere, sapendo però di avere a che fare con uno Scorsese che sperimenta e, dunque, non convince.
Da non perdere: I tre suoni della sirena, che valgono più di tutto il resto della colonna sonora.

VOTO: 6 - INQUIETO

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